LA FOTOGRAFA DI SCENA: MICAELA CANDRILLI

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Micaela, sei giovanissima e già ricopri un ruolo molto importante all’interno de I Teatrabili. Come sei entrata a contatto con questa organizzazione?
Tutto è cominciato quasi per caso, con un LIKE al post pubblicato dalla segretaria di Edizione su Facebook. Lo staff era alla ricerca di nuove figure professionali e la proposta mi sembrava estremamente stimolante. Così, decisi di contattarla per chiederle informazioni a riguardo.. dopo un colloquio con Rocco Alvaro, l’organizzatore generale, divenni membro della troupe a tutti gli effetti. Non persi tempo, misi in pratica le mie capacità sul set già al primo appuntamento e mi trovai da subito a mio agio sia col mondo di set, che con il suo fantastico staff!

Che ruolo rivesti?
Sono la fotografa di scena: mi occupo di scattare immagini direttamente sul set del film . Le foto possono essere fatte durante le riprese, mentre gli attori recitano, oppure dietro le quinte. In genere, non faccio posare gli attori o i membri dell’intero staff, ma appena “acchiappo” una posa spontanea che può allo stesso tempo definirsi perfetta, scatto una serie di foto, scelgo la migliore e il risultato è meraviglioso!

Che rapporto intercorre tra il direttore della fotografia (DOP) e il fotografo di scena, cioè tu?
Il direttore della fotografia nasce di solito come fotografo o, meglio, come operatore di ripresa, dietro una telecamera o una cinepresa. Opera in stretta collaborazione con il regista. Punto di partenza della sua attività è lo studio della sceneggiatura al fine di “raccontare per immagini”, seguendo le scelte stilistiche definite con il regista: composizione dell'inquadratura, piano/campo di ripresa, movimenti di macchina, illuminazione, esposizione della pellicola (apertura del diaframma). Lavora più a stretto contatto con il regista, mentre io mi muovo più dietro alle quinte, vicino a tutte le figure che popolano l’universo del set. Tuttavia tra me e il DOP c’è una buona intesa: spesse volte mi consiglia qualche inquadratura buona o mi suggerisce come muovermi.

Come mai hai scelto di dedicarti alla fotografia per il cinema?
Nell’università che ho frequentato ho seguito diversi corsi di Cinema. Lo studio di questa materia ha suscitato in me un forte interesse, tale da auspicare che potessi un giorno avere l’occasione di mettere in pratica ciò che avevo appreso. Pertanto non appena mi si è presentata l’opportunità di collaborare con I Teatrabili, non me lo sono fatto ripetere due volte!

Hai qualche consiglio per un aspirate fotografo di scena?
Beh, non che io sia un perfetto fotografo di scena, ma da questa mia piccola esperienza ho imparato molto: la prima, forse anche la più significativa, è interagire con lo staff. E’ importante che ci sia un clima armonioso, amichevole e familiare, in grado di abbattere i muri creati dall’ imbarazzo.. solo così le foto potranno risultare naturali, semplici e spontanee, senza nessuna traccia di vergogna. Seconda cosa, cercare di non “costruire” le foto, ovvero, evitare di suggerire certe pose, lasciare che gli attori siano liberi nei movimenti, nei gesti e nelle posture. Nemmeno si accorgeranno di essere stati ripresi dalla macchina fotografica, e anche qui, i risultati sono fantastici! Ultima cosa: scattare tante foto e soprattutto prestare attenzione ai dettagli, come per esempio il trucco, i vestiti e gli oggetti. Un bravo fotografo di scena deve riuscire a creare una sorta di memoria esterna che consenta, qualora una scena debba essere girata di nuovo, di ricostruire tutto in ogni minimo dettaglio.